giovedì 13 ottobre 2011

Radio Atropo

L'Italia è un paese alla deriva, dove incombe lo spettro di una profonda crisi. Una crisi non solo economica e finanziaria, ma bensì ancor più grave e profonda poichè trafigge, con una lama affilata, tutti i settori sociali, culturali e ideologici.
La diagnosi è corruzione a tutti i gradi di tutte le gerarchie sociali e non, disinformazione o malainformazione- chiamatela come volete- propagata e diffusa in tutti i settori della comunicazione, sia in diffusione che in ricezione: dalle riviste ai giornali, alle televisioni fino a internet.
Tagli alla cultura e alla diffusione del libero pensiero in tutte le sue ramificazioni: dai cinema ai teatri, dalle università ai centri culturali e di aggregazione, tanto da rischiare che un fitto telo nero di oscurantismo cali sul nostro paese segnando definitivamente il tramonto della libertà individuale e intellettuale.
Una classe politica incapace e corrotta da destra a sinistra da nord e sud, preda dell'ignoranza, dell'incompetenza e del clientelismo. Una giustizia da riformare che fa acqua da tutte le parti: dalle mirabolanti scarcerazioni di Pietro Maso fino ad Amanda e Sollecito, per non parlare dei ripetuti quanto falliti tentativi di far tornare in patria il brigatista Battisti. Meno male che l' Inghilterra si rifiuta di mandarci Restivo, almeno così forse abbiamo la certezza che il carcere lo farà davvero.
In questo desolante scenario, inizia il suo percorso Radio Atropo, blog di informazione che si prefigge di cercare e parlare di verità e di fatti reali, senza scendere a compromessi con nessuno e preparandosi a graffiare, o meglio a "tagliare", con la sua penna affilata, tutte le ipocrisie della nostra epoca. Proprio come le lucide cesoie di Atropo, una delle tre Moire figlie di Zeus, personificazione del destino ineluttabile, recidevano inesorabilmente la vita segnandone il destino, dopo che Cloto lo aveva filato e Lachesi lo svolgeva sul fuso, i miei articoli saranno un
colpo di accetta ben assestato al perbenismo, alla falsità e alla demagogia, al fine di creare una breccia in quel velcro di fango e di omertà che sta ottenebrando la nostra patria.
Stefano Ciccone